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martedì 18 dicembre 2012

AGRICOLTURA,SFRUTTAMENTO LAVORATORI MIGRANTI, RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL

Migrante indiano lavora in una serra © Valerio Rinaldi


Dal sito di Amnesty International, che ringraziamo e a cui diamo tutto il nostro sostegno:
http://www.amnesty.it/italia-rapporto-sullo-sfruttamento-dei-lavoratori-migranti-in-agricoltura

""""""""""Italia: rapporto di Amnesty International sullo sfruttamento dei lavoratori migranti nell'agricoltura

CS147: 18/12/2012

L'Italia deve rivedere le politiche che contribuiscono allo sfruttamento dei lavoratori migranti e che violano il loro diritto a condizioni di lavoro giuste e favorevoli e all'accesso alla giustizia.

Lo ha dichiarato oggi Amnesty International, pubblicando un rapporto sullo sfruttamento dei lavoratori migranti nel settore agricolo italiano. Il rapporto si concentra su gravi forme di sfruttamento dei lavoratori migranti provenienti da paesi dell'Africa subsahariana, dell'Africa del Nord e dell'Asia, impiegati in lavori poco qualificati, spesso stagionali o temporanei, per lo più nel settore agricolo delle province di Latina e Caserta.

Il rapporto sottolinea comunque che lo sfruttamento dei lavoratori migranti è diffuso in tutto il paese.

"Nell'ultimo decennio le autorità italiane hanno alimentato l'ansia dell'opinione pubblica sostenendo che la sicurezza del paese è minacciata da un'incontrollabile immigrazione 'clandestina', giustificando in questo modo l'adozione di rigide misure che hanno posto i lavoratori migranti in una situazione legale precaria, rendendoli facili prede dello sfruttamento" - ha dichiarato Francesca Pizzutelli, ricercatrice del Segretariato Internazionale di Amnesty International e autrice del rapporto.

"Il controllo dell'immigrazione può costituire un interesse legittimo di ogni stato, ma non dev'essere portato avanti a danno dei diritti umani di coloro che si trovano nel suo territorio, lavoratori migranti inclusi" - ha sottolineato Pizzutelli.

"L'esito di tutto questo, spesso, per i lavoratori migranti consiste in paghe ben al di sotto del salario concordato tra le parti sociali, riduzioni arbitrarie dei compensi, ritardato o mancato pagamento, lunghi orari di lavoro. Si tratta di un problema diffuso e sistematico" - ha aggiunto Pizzutelli.

Le attuali politiche italiane intendono controllare il numero dei migranti stabilendo delle quote d'ingresso per tipi diversi di lavoratori e rilasciando permessi sulla base di un contratto scritto. Queste quote, tuttavia, sono molto inferiori all'effettivo fabbisogno di lavoratori migranti.

Questo sistema, oltre a essere inefficace e a prestarsi ad abusi, incrementa il rischio di sfruttamento del lavoro dei migranti.

I datori di lavoro preferiscono assumere lavoratori già presenti in Italia a prescindere dalle quote d'ingresso fissate dal governo.

Alcuni lavoratori possono avere il permesso già scaduto mentre altri possono aver ottenuto il visto d'ingresso attraverso intermediari ma non riescono poi a ottenere il permesso di soggiorno.

In questo modo, molti lavoratori migranti finiscono per trovarsi senza documenti che ne attestino la presenza regolare in Italia e rischiano l'espulsione.

La legislazione italiana, inoltre, ha introdotto il reato di "ingresso e soggiorno illegale", stigmatizzando così i lavoratori migranti irregolari, alimentando la xenofobia e la discriminazione nei loro confronti.

Questa legislazione pone i lavoratori migranti nella condizione di non poter chiedere giustizia per salari inferiori a quanto concordato, per il mancato pagamento o per essere sottoposti a lunghi orari di lavoro. La prospettiva, per molti di loro, è che se denunciano lo sfruttamento vengono arrestati ed espulsi a causa del loro status irregolare.

"Le autorità italiane dovrebbero modificare le politiche in materia d'immigrazione concentrandosi prima e soprattutto sui diritti dei lavoratori migranti, indipendentemente dal loro status migratorio, garantendo loro un efficace accesso alla giustizia, istituendo meccanismi sicuri e accessibili per i lavoratori migranti che intendono presentare esposti e denunce contro i datori di lavoro, senza timore di essere arrestati ed espulsi" - ha concluso Pizzutelli.
Ulteriori informazioni

All'inizio del 2011 la presenza di cittadini stranieri in Italia era stimata intorno ai 5,4 milioni, circa l'8,9 per cento della popolazione. Circa 4,9 milioni di cittadini stranieri hanno documenti in regola che li autorizzano a stare in Italia. Si stima che vi sia circa mezzo milione di lavoratori migranti privi di documenti validi, ossia migranti irregolari.

Lo sfruttamento del lavoro dei lavoratori migranti nei settori dell'agricoltura e dell'edilizia in parecchie zone dell'Italia meridionale è diffuso. Essi ricevono paghe inferiori di circa il 40 per cento, a parità di lavoro, rispetto al salario italiano minimo concordato tra le parti sociali e lavorano un maggior numero di ore. Le vittime dello sfruttamento del lavoro sono migranti africani e asiatici e, in alcuni casi, cittadini dell'Unione europea (soprattutto bulgari e rumeni) e cittadini di paesi dell'Europa orientale che non fanno parte dell'Unione europea (tra cui gli albanesi).

Lavoratori migranti indiani e africani, impiegati nelle zone di Latina e Caserta, hanno parlato con Amnesty International in condizioni di anonimato:

"I primi quattro anni dopo essere arrivato in Italia ho lavorato in una fabbrica che confeziona cipolle e patate per l'esportazione. Mi pagavano 800 euro al mese per 12-14 ore di lavoro al giorno. Il datore di lavoro mi diceva sempre che se avessi lavorato duro e bene, mi avrebbe fatto avere i documenti, ma non l'ha mai fatto." ("Hari")

"Lavoro 9-10 ore al giorno dal lunedì al sabato, poi cinque ore la domenica mattina, per tre euro l'ora. Il datore di lavoro mi dovrebbe pagare 600-700 euro al mese; io contavo di mandare 500 euro al mese a mio padre in India. Negli ultimi sette mesi, però, il datore di lavoro non mi ha pagato il salario intero. Mi dà solo 100 euro al mese per le spese. Non posso andare alla polizia perché non ho documenti: mi prenderebbero le impronte e dovrei lasciare l'Italia." ("Sunny")

"Quando non hai i documenti ti danno solo 'lavoro nero', che è mal pagato. Prendiamo dai 25 ai 30 euro al giorno per otto o nove ore di lavoro [2.75-3.75 euro l'ora]. Ma quando ci facciamo male non prendiamo niente." ("Ismael")

"Quando il datore di lavoro non paga, che cosa puoi fare per avere il denaro? Senza documenti, come puoi andare alla polizia? Senza documenti, sei espulso. Ma non hai fatto niente di male...". ("Jean-Baptiste")
FINE DEL COMUNICATO Roma, 18 dicembre 2012

Per approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348 6974361, e-mail press@amnesty.it """"""""""

martedì 11 dicembre 2012

STRANIERI CHE SIANO PROFESSIONISTI QUALIFICATI: COME OTTENERE LA “CARTA BLU”?

Stiamo parlando di lavoratori altamente qualificati che vogliono venire in Italia, sia di professioni regolamentate che non regolamentate.
Forse non tutti sanno che l'Italia ha aperto un canale privilegiato per l’arrivo di lavoratori stranieri “altamente qualificati”. Infatti possono entrare INDIPENDENTEMENTE DAI DECRETI FLUSSI in ogni momento dell’anno in base alle richieste delle aziende.
Formalmente, a tal fine, diventano titolari di una “CARTA BLU UE”, il riconoscimento delle qualifiche professionali acquisite dal lavoratore straniero all’estero.
Cosa si intende per lavoratore "altamente qualificato"?
Uno che deve aver completato in patria un percorso di istruzione superiore di durata almeno triennale e aver conseguito una qualifica professionale che rientri nei livelli 1, 2 e 3 della classificazione ISTAT delle Professioni.
Per un elenco completo, clicca qui sotto e vai al sito ISTAT, guardando ai punti 1, 2 e 3:
http://cp2011.istat.it/
Per accedere a professioni regolamentate deve , in aggiunta, avere gli altri requisiti previsti dalla legge italiana,a seconda della professione di cui trattasi.
Il Ministero dell'Interno ha di recente dato una precisa indicazione relativamente alle due procedure previste.
Clicca qui sotto per leggere la Circolare:
http://tinyurl.com/cu9gqze

Per le professioni REGOLAMENTATE in Italia il riconoscimento andrà chiesto alle autorità indicate dagli articoli 16 e 17 del Decreto legislativo 6 novembre 2007, n.206, che avranno trenta giorni per rispondere. In via esemplificativa: il Ministero della Salute, per le professioni sanitarie; il Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per le attività che riguardano il settore sportivo
Per comparare e riconoscere qualifiche professionali esistenti all’estero e NON REGOLAMENTATE in Italia, il lavoratore o l’azienda che lo vuole far arrivare dovranno presentare una domanda al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, utilizzando un modulo allegato alla circolare.
(insieme alla domanda bisognerà presentare le copie autentiche del titolo di studio estero, anche tradotto e legalizzato con allegata dichiarazione di valore e del piano di studi compiuti con esami superati e relativa votazione)
Clicca qui sotto e vai in fondo alla pagina che si aprirà per scaricare il modello di domanda:
http://tinyurl.com/cox5h8r

mercoledì 14 novembre 2012

تصاريح الإقامة الإنسانية: إعلان YASMINA


مع الإشارة إلى مسألة تصاريح إقامة لأسباب إنسانية، أصدر YASMINA ، عضو الأمانة العامة والأمين العام لل العمال المهاجرين إيلي AGL-التحالف والمهاجرين، البيان التالي:

"
نحن بحاجة إلى توسيع وتبسيط هذه العملية. وقبل انتهاء المهلة في 31 ديسمبر كانون الاول عندما، والتي من المقرر لإغلاق الطوارئ شمال أفريقيا ومرافق الاستقبال، ونحن نحث كل خطوة تتجاوز في بعض الأحيان والطوارئ.

60
٪ من الأشخاص و 'لا تزال تنتظر الحصول على الوضع النهائي أو نتيجة الإجراءات الإدارية أو القضائية.وثمة مشكلة أخرى هي أن في الملاجئ هناك المئات من العائلات وعشرات من القصر غير المصحوبين، الذين لا يمكن التخلي عنها بعد 31 ديسمبر. لحل هذه الحالات تحتاج إلى سرعة الافراج على تصريح إقامة لتمديد الأشخاص الترحيب والضيافة اللازمة للفئات الأكثر ضعفا.ثم يجب إجراء آلية مستقرة نتيجة لتلقي الموجات لا يمكن وقفها في المستقبل، واللاجئين من الشمال وبقية أفريقيا، وكذلك في الشرق الأوسط (التفكير في الوضع في سوريا، على سبيل المثال). نموذج الطلب الطوارئ لم يعمل وخلق المزيد من الضرر أكثر مما كان يمكن أن يكون استراتيجية واقعية للامتصاص. "

martedì 13 novembre 2012

PERMESSI SOGGIORNO UMANITARI: DICHIARAZIONE DI YASMINA

Con riferimento alla questione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, YASMINA , della ALEI-AGL Alleanza Lavoratori Emigrati e Immigrati, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

" Occorre prolungare e semplificare la procedura. In vista della scadenza del 31 dicembre, quando e' prevista la chiusura dell'emergenza nord Africa e delle relative strutture di accoglienza, sollecitiamo il passaggio a una fase che superi l'occasionalità e l'emergenza.


Il 60% delle persone e' ancora in attesa di ricevere uno status definitivo o di conoscere l'esito del procedimento amministrativo o di quello giudiziario.

C'è poi il problema che nelle strutture di accoglienza vi sono centinaia di nuclei familiari e decine di minori stranieri non accompagnati, che non potranno essere abbandonati dopo il 31 dicembre. Per risolvere queste situazioni occorre il veloce rilascio di un permesso di soggiorno alle persone in accoglienza e la necessaria proroga dell'accoglienza per le categorie più deboli.

Occorre poi rendere stabile il meccanismo di accoglienza in conseguenza di future e inarrestabili ondate di profughi dal Nord e dal resto dell'Africa, oltre che dal Medio Oriente (pensiamo alla situazione siriana, ad esempio). Il modello della emergenza ricorrente non ha funzionato e ha creato più danni di quella che sarebbe stata una realistica strategia di assorbimento."

lunedì 8 ottobre 2012

SANATORIA-DOCUMENTI PRESENZA-ULTIMO AGGIORNAMENTO MINISTERIALE

Dalle FAQ ministeriali aggiornate:

43.- Può essere considerate documentazione utile ai fini dell’attestazione della presenza del lavoratore straniero sul territorio alla data del 31.12.2011 la seguente documentazione: passaporto munito del timbro di ingresso apposto dalle autorità di frontiera nazionali, documentazione proveniente dalle forze di polizia , provvedimento di espulsione, certificazione medica proveniente da struttura pubblica, certificato di iscrizione scolastica dei figli del lavoratore. Si, la documentazione elencata in domanda, nonché ogni altra documentazione proveniente da organismo pubblico, può essere accolta purchè la data riportata sul documento sia al 31.12.2011 o antecedente a tale data.
44.- Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 il passaporto del lavoratore recante il timbro Schengen di altro Paese UE, apposto nella stessa data o antecedentemente ad essa?
Il passaporto recante il timbro di ingresso nell’area Schengen, apposto dall’autorità di frontiera di uno dei Paesi aderenti a tale accordo, può essere considerato prova valida solo se integrato da documentazione proveniente anche da soggetti che erogano servizi e/o intrattengono relazioni di carattere pubblico in una più ampia accezione, ma comunque attestante la presenza sul territorio nazionale in una data successiva a quella di ingresso in area Schengen e comunque non successiva al 31.12.2011

45.- Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 documentazione rilasciata da rappresentanze diplomatiche o consolari straniere con sede in Italia?
Possono ricomprendersi tra le prove documentali valide gli atti provenienti da Ambasciate o Consolati del Paese di origine del lavoratore rilasciati in Italia entro il 31.12.2011 (es. passaporti, ricevuta di richiesta di rilascio/ rinnovo del passaporto, certificazione di vario genere).

46.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 la documentazione proveniente da Enti esercenti pubblici servizi?
Possono essere considerate prove documentali valide la documentazione rilasciata al cittadino straniero, entro il 31.12.2011, da Enti quali ad esempio: Aziende municipalizzate di gestione del trasporto pubblico locale (es. tessere di abbonamento nominative, sanzioni etc); Aziende di erogazione di servizi pubblici quali elettricità, gas, telefonia fissa e/o mobile etc (es. contratti nominativi stipulati dallo straniero con le aziende di erogazione dei suddetti servizi).

47.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 la documentazione relativa a servizi erogati da Poste Italiane S.p.A.?
Può essere considerata valida la documentazione relativa a servizi erogati da Poste Italiane S.p.A. purché dalla stessa possa essere individuata in modo certo l’identità del soggetto interessato e tale documentazione sia stata rilasciata entro il 31.12.2011 (es.apertura libretti di risparmio, richiesta di rilascio postepay etc.).

48.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 un biglietto aereo nominativo di compagnia aerea anche non italiana?
Si, ma solo se sul passaporto del cittadino straniero sia stato apposto il timbro di ingresso della polizia di frontiera di un Paese firmatario dell’accordo di Schengen.

49.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 una ricevuta nominativa di invio o ricevimento di denaro effettuato attraverso istituti bancari e/o agenzie di Money transfer?
Si, tale documentazione è da considerarsi valida in quanto si tratta di operazioni registrate e soggette a controllo pubblico, purché eseguite attraverso istituti bancari, Poste italiane o primari operatori del settore accreditati e iscritti in albi o elenchi ufficiali tenuti dalla Banca d’Italia o dalle banche centrali europee o sottoposti alla vigilanza delle stesse

lunedì 27 agosto 2012

VICENDA DEI MAROCCHINI LICENZIATI A TORTONA (AL) CON UN CARTELLO.PONIAMOCI ALCUNI INTERROGATIVI.

Questa la notizia


E questo è il servizio del TG3




Ringraziamo tutti i partiti, i sindacati e le associazioni locali che si sono mobilitati per dare aiuto a queste persone.


Però, in un momento in cui il Ministro Fornero afferma che con le sue misure cambierà in maniera decisiva il mondo del lavoro, crediamo sia necessario porsi alcune domande. Perchè forse il vero cambiamento del lavoro in Italia parte dalle relative risposte.


  1. siamo ricchi di Associazioni datoriali di tutti gli orientamenti e tendenze. Anche in campo agricolo. La storia del lavoro nei campi è stata molto dura nel nostro Paese. Queste cose le abbiamo viste da anni. Eppure: quanto tempo è ancora necessario affinchè si porti un po' più di civiltà nel mondo agricolo italiano? Stanno lavorando su questo le Associazioni o fanno finta di non vedere per non perdere iscritti o potenziali iscritti?
  2. Visto che le Aziende della Grande Distribuzione amano essere protagoniste di convegni sulla Responsabilità Sociale, non hanno nulla da dire su questi episodi? Non dovrebbero essere loro, visto che non possono non sapere, a dissuadere questi loro fornitori dal comportarsi in questa maniera?
  3. Notare un passaggio importante. Non è che l'azienda abbia interrotto i rapporti dopo un verbale conclusivo dell'Ispettorato del Lavoro o di qualche altra Autorità di controllo. No: i lavoratori si sono rivolti alle Autorità, i datori l'hanno saputo (da chi?le indagini, in certi casi non dovrebbero essere segrete?) e hanno cacciato in quella maniera i lavoratori. E nessuna Autorità ha reagito (non dico per i lavoratori, ma almeno per tutelare la sua immagine e il suo prestigio) Sorgono spontanee delle domande:
    a) quali sono le condizioni operative degli Ispettorati del Lavoro sul territorio?Da quanto dura questa situazione? Cosa si è fatto in concreto da parte dell'Amministrazione e da parte di ogni Sindacato del lavoro pubblico?
    b) l'Italia è un Paese libero. Ma la legge esiste ed è più o meno fatta rispettare. Se rubi al supermercato la guardia giurata ti impedisce subito di farlo. Se rubi in un appartamento i Carabinieri ti pigliano, subito o arrivano a te con le indagini. Quindi grande attenzione alla tutela del patrimonio. Così come alla tutela delle donne e dei bambini. Perfino degli animali (c'è stato un inasprimento delle sanzioni anche in questa materia). Se metti la macchina in divieto di sosta arriva il vigile che ti fa la multa e se necessario chiama il carro attrezzi. Il tratto comune è questo: se ti comporti in una certa maniera l'Autorità interviene subito a fermare l'illecito e a porre fine al danno. Adesso anche allo Stadio. Nel mondo del lavoro, no. Il datore di lavoro può combinare qualsiasi cosa (schiavizzare le persone, affamarle, rovinare le famiglie licenziandole, consentire a un capo reparto di minacciare gli operai, procurare incidenti anche mortali,ecc.) ma il lavoratore, per avere giustizia, deve aspettare anni per averla, a spese sue, con la concreta possibilità, poiché oggi va di moda, che il lavoratore si veda dare torto perchè magari non ha potuto pagarsi il migliore avvocato. Nel mondo del lavoro (chissà chi l'ha deciso e ci piacerebbe sapere cosa ne pensano i sindacati “conflittuali”) non esistono attività di intelligence, sotto copertura (cioè in incognito), riprese con telecamere nascoste, riprese (a scopo dissuasivo, per esempio nei cantieri) con telecamere fisse (collegate alle forze dell'ordine o, basterebbe, con gli ispettorati del lavoro -signori, avete i Carabinieri nelle DPL, lasciateli lavorare, loro saprebbero cosa fare) . Ma soprattutto non esiste (è vietato da anni persino pensarlo) il pronto intervento. Ve l'immaginate una “squadra mobile” dell'Ispettorato del Lavoro?Solo in un caso questo avviene: quando c'è da andare a constatare il decesso di un operaio sul lavoro. Quando chi uccide o rovina un lavoratore avrà la stessa paura di essere colto sul fatto e punito che oggi ha chi ruba una mela al supermercato allora potremo dire di essere un Paese civile. Prima no: mettetela come volete ma in materia di lavoro siamo ancora un Paese di ipocriti, di illusi, di struzzi che mettono la testa sotto la sabbia. Ministro Fornero, ci dimostri che Lei non lo è.
  4. Ma il passaggio che a nostro parere è intollerabile è quello relativo alla notizia che l'attività sia passata a una cooperativa con lavoratori indiani. E l'impegno di chi prima aveva reagito sembra fermarsi lì, così come l'indagine del giornalista (e speriamo che non sia così per l'ispettorato del lavoro, per la Procura e per il Ministero dello Sviluppo Economico).
    a) ma scusate: forse che una cooperativa è autorizzata a pagare un lavoratore agricolo 4 euro l'ora?
    b) ma ri-scusate: forse i lavoratori indiani sono esseri umani di serie B o crumiri da punire, visto che per loro quelle condizioni sembrano accettabili da parte di chi non dice altro?
    c) e, ripetiamo, su questi sviluppi, le Associazioni datoriali (Agricole, della Grande Distribuzione) e le Centrali Cooperative non hanno nulla da dire? E il famoso tavolo della Prefettura è stato sparecchiato? E l'Osservatorio sulle Cooperative presso la DPL di Alessandria?E il Ministero dello Sviluppo Economico (autorità di vigilanza sulle cooperative)? Non sarebbe meglio prevenire piuttosto che muoversi dopo che ci scappi il morto o che delle persone continuino a soffrire una condizione di schiavitù? Ah, dimenticavamo: per la legge italiana il mondo del lavoro è come gli Stadi di calcio di una volta: tutti vedono, tutti sanno cosa succede ma non si interviene perchè non è opportuno. Sempre che qualcuno non rimanga accoltellato.



Sappiano però i lavoratori, italiani e stranieri, che questa situazione non migliorerà senza lottare non solo per sé ma per tutti. Quindi starà a loro, organizzandosi in maniera continuativa e incisiva, dando fiducia a veri sindacati, non a propagandisti politici di ogni colore, rischiando di persona, conquistarsi nuove leggi e, intanto, far applicare seriamente quelle che esistono già.

lunedì 30 luglio 2012

SANATORIA STRANIERI. FATE ATTENZIONE A....

NON pagate chi vi offre dei modelli da compilare. Di solito essi sono disponibili gratuitamente presso gli uffici abilitati (Poste, Banche, ecc.)

NON fidatevi ciecamente di mediatori sconosciuti, anche se si tratta di vostri connazionali

NON firmate false dichiarazioni. In Italia è un reato perseguibile penalmente.

NON pagate intermediari sospetti e falsi datori di lavoro perchè essi non possono garantirvi con sicurezza che la vostra domanda sarà accettata, visto che per questo sono competenti gli uffici preposti i quali potrebbero bloccarla

NON fidatevi della ricevuta di presentazione che vi esibisce il datore di lavoro. Potrebbe essere falsa. Chiedete aiuto, per verificare, a soggetti qualificati

NON presentatevi direttamente e personalmente , se avete il sospetto che qualcosa non vada nella domanda di regolarizzazione, agli uffici di Polizia (che avrebbero il dovere di espellervi in caso di irregolarità) ma rivolgetevi prima a un Avvocato o a un Sindacato che potrete delegare per effettuare i debiti controlli

NON vi fidate di "messe in scena" ma controllate sempre, annotandovi l'indirizzo, dove venite condotti dagli intermediari per firmare qualsiasi documento

NON cercate di farvi giustizia da soli in caso scopriate di essere stati imbrogliati. Potreste passare dalla parte del torto e, nella peggiore delle ipotesi, incappare in personaggi legati alla criminalità organizzata. Chiedete sempre l'interposizione di un avvocato o di un sindacato, anche per tutelare la vostra incolumità.

NON fidatevi di datori di lavoro che vogliano improvvisamente regolarizzarvi. Può farlo, infatti, solo il datore che finora vi ha utilizzato in nero.

NON pagate di tasca vostra il contributo di 1000 euro e gli arretrati di imposte e contributi. Sono infatti a carico del vostro datore di lavoro

NON fidatevi di chi dice di sapere già dei particolari su norme che ancora devono uscire e che stabiliranno ulteriori particolari della sanatoria. Rivolgetevi piuttosto ai Sindacati.

PER OGNI ULTERIORE INFORMAZIONE E TUTELA LE SEDI DEL NOSTRO SINDACATO SONO A VOSTRA DISPOSIZIONE.